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Sempre più spesso, per necessità inderogabili, i genitori si trovano a doversi separare dal proprio bambino, affidandolo a persone non sempre conosciute, e generalmente questo distacco avviene durante l’inserimento all’asilo nido o alla scuola dell’infanzia. Questa è un’esperienza molto coinvolgente emotivamente sia per il bambino che per i suoi genitori, ma nello stesso tempo comporta un lavoro molto impegnativo e faticoso anche per noi educatrici che, quotidianamente ci confrontiamo con il pianto dei bambini e le ansie dei genitori.


La gestione del pianto può, in alcuni casi, risultare molto difficile e l’atteggiamento migliore è quello di accettare e accogliere il dolore del bambino, esplicitandolo e mostrandogli che lo capiamo. E’ fondamentale spiegare al bambino quello che sta accadendo rassicurandolo, ogni volta che lo richiede, sul ritorno del genitore, per poi cercare di distrarlo con giocattoli semplici e di effetto. Se il genitore, come è giusto che sia, soffre della situazione deve cercare di non trasmetterlo al bambino e magari sfogarsi appena fuori della struttura senza che l’interessato lo veda perché questo potrebbe allarmarlo ancora di più.
Spesso nei genitori vi sono sentimenti contrastanti ed ambivalenti: senso di colpa nel lasciare il bambino alle cure di un’altra persona, ansia e gelosia nei confronti dell’educatrice di riferimento, infatti da un lato il genitore vuole che il bambino si inserisca nella società e sia sereno, dall’altro ricerca continuamente segnali da parte sua che confermino la sua dipendenza da lui.
Per il bambino andare a scuola e separarsi, forse per la prima volta, dai genitori significa che deve imparare a dividere le attenzioni di un adulto, seguire nuove regole, condividere i giochi, acquisire nuove autonomie, e questo non è altro che il primo passo per diventare grandi.

Ci occupiamo con passione dei vostri piccoli.

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