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Oggi ha mangiato…?
Questa è la domanda più frequente che i genitori pongono alle educatrici, poiché l’alimentazione riveste un ruolo importante nella vita di ognuno e deve essere particolarmente attenta quando si rivolge a bambini piccoli.
Il momento del pranzo costituisce uno degli aspetti più significativi della vita al nido, non solo per la salute e il benessere del bambino, ma anche perché, da un punto di vista educativo, è parte fondamentale del progetto pedagogico, rappresentando un momento importante di relazione e di socializzazione tra adulti e bambini e tra i bambini stessi.
Ci sembra importante pertanto, sia da parte del nido che del genitore, non solo preoccuparsi della quantità del cibo, ma anche far si che fin dall’inizio dello svezzamento il bambino possa avere un buon rapporto con esso, dove diventa importantissimo rispettare i suoi tempi, i ritmi e i cambiamenti che avvengono di giorno in giorno.


Per i bambini più grandi l’alimentazione al nido è una grande opportunità di sperimentare il loro desiderio di autonomia, le loro competenze, il loro “saper fare” e quindi poter affermare la propria personalità. Imparare a mangiare da soli, prima con le mani (fase importantissima del “pasticciamento”) e progressivamente usando gli “strumenti” (cucchiaio, forchetta, bicchiere, ecc.) è una conquista importante che rafforza l’identità personale del bambino. È necessario quindi non mettergli fretta, rispettare i suoi gusti e la sua capacità di autoregolarsi, ma anche gradualmente insegnargli senza forzature a rispettare alcune regole che il mangiare insieme comporta. Un aspetto importante del cibo è quello “conoscitivo”, per altro inseparabile da quello affettivo; il cibo è “scoperta” di colori, sapori, odori, consistenze nuove e contemporaneamente è gioco, curiosità e soprattutto piacere. Questo però non vuol dire che a volte possa essere anche “timore”, rifiuto di ciò che non si conosce, un sapore nuovo o un cibo presentato in maniera diversa.
Questo giustifica la cura particolare che necessita la presentazione dei piatti e l’esigenza di fornire alimenti che con il loro aspetto, odore, consistenza risveglino l’appetito ed invoglino a scoprire sapori nuovi.
Una nota importante riguarda la quantità di cibo da offrire ai bambini quando si propone loro di assaggiare un nuovo piatto: nel piatto va messa una piccola quantità così che i bambini non si sentano frustrati e inadeguati di fronte alla nuova proposta.
Inoltre non dobbiamo dimenticare che i bambini capiscono benissimo se l’alimento a loro proposto è gradito o meno anche all’adulto, dunque nessuno stupore se per esempio a casa non vogliono il pesce che a voi non piace e magari al nido lo mangiano: i bambini ci dimostrano empatia anche in questo e vanno rispettati.
Buon appetito…!

Ci occupiamo con passione dei vostri piccoli.

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